"C’è una barzelletta di qualche anno fa che aveva per protagonisti tre politici famosi.
Saddam Hussein va da Dio e chiede “come sarà l’Iraq tra 5 anni”. E Dio “distrutto dalle
bombe americane” e Saddam piange disperato. Anche Bush va da Dio e chiede “come
saranno gli Stati Uniti tra 5 anni?”. E Dio “distrutto dagli attentati degli islamisti” e il
presidente americano piange disperato. Infine Berlusconi va da Dio e chiede “come sarà
l’Italia tra cinque anni” e Dio piange disperato.
Raccontata tenendosi a distanza dal terrorismo e dalla cosiddetta esportazione della
democrazia possiamo sentirci al sicuro e ridere. Ma proviamo a immaginare se alla grande
manifestazione di Parigi dell’11 gennaio, all’indomani degli attentati, avesse partecipato
proprio l’ex premier Silvio Berlusconi, che ha sempre manifestato la sua passione per le
barzellette, e avesse raccontato questa storiella sostituendo Bush con Hollande, Saddam
con il califfo dell’Isis e se stesso con Renzi per prenderlo in giro. Il meccanismo sarebbe
stato lo stesso, ma non l’effetto comico.
Spesso nelle barzellette accade ciò che vediamo nelle vecchie comiche: ridiamo per
l’uomo grasso che scivola sulla buccia di banana, ma se quell’uomo siamo noi non ci
troviamo niente da ridere.
Allora ho pensato di recuperare alcuni racconti che ho scritto in questi anni e scriverne altri
nuovi nei quali ci troviamo davanti ad un meccanismo simile a quello delle storielle. Ma a
differenza di esse in queste mie storie c’è qualcosa che si inceppa. Incominciamo a ridere
come da ragazzini ridevamo del fantasma formaggino e poi, invece di immedesimarci in
Pierino, ci troviamo spalmati sul panino."
Ascanio Celestini
H 21.30
Ingresso 10 €