I segni del proprio vissuto sono una parte fondamentale di ogni individuo: c'è chi li nasconde, chi li rende manifesti, chi se ne vanta e chi ne farebbe volentieri a meno. Ci sono poi dei mestieri, come il musicista, che permettono di trasformare questi segni in qualcos'altro. Non è certo un assioma scientifico, ma a volte può rivelarsi la chiave di lettura migliore per capire un disco. E’ il caso di “Tutorial”, il nuovo album dei Dilaila, un percorso di risalita lungo nove canzoni e un coro, che dalla copertina all'ultimo secondo di musica spinge verso una direzione ostinata e diritta, quasi a volersi lasciare il buio alle spalle. Non che il sentiero di Paola Colombo, frontwoman e anima dei Dilaila fin dagli esordi, preveda illuminazioni di alcun tipo: semplicemente, è un viaggio laico che lascia i mostri sotto al letto e punta agli origami attaccati al soffitto, è il lavare via una patina grigia, un asciugarsi al sole, un riprendere forza per partire di nuovo.
Apre la serata la simpatia del cantautore milanese Marco Levi, che arriva in versione acustica al Carroponte con le canzoni del suo album d'esordio: Vietata la riproduzione. Un album di musica pop, immaginato come una serie di personaggi solitari, a tratti grotteschi, non amati da nessuno: da Johnny Boa, il ragazzino che non supera la prova costume, al campagnolo che vive come un asceta, fino al vecchio laido innamorato della badante. Storie e canzoni agrodolci, con cui Marco Levi racconta la realtà e la solitudine di tutti i giorni.
H 20.00
Ingresso gratuito