Al suo secondo lavoro, Andrea Labanca si concede un’opera di ‘passaggio’, uno di quei progetti che ti consentono di crescere, rischiando di passare ad un nuovo livello di contenuto e di stile, oppure di perderti nei meandri della creatività più inconcludente.A differenza della passività indolente e filosoficamente impotente dei ‘pesci’ nel suo precedente disco, ora i suoi alter-ego crescono e vanno verso la conquista di una ‘posizione eretta’, Preludio (è anche il nome della piccola ma vivace casa discografica che ha co-prodotto il disco, distribuito da Egea) di un qualche possibile riscatto, per questa umanità negletta descritta negli affreschi, perversi e devastanti, di questo suo concept, non solo musicale.Dice lo stesso autore: «“Carrozzeria Lacan” narra di un uomo che parte dalla sconfitta e arriva alla rinascita attraverso la scelta di cosa amare, di cosa scegliere, di cosa essere. Difficile immaginare un cow boy democratico e che legge Lacan, eppure è la foto che meglio rappresenterebbe questo disco».Un’opera musicale moderna, che mette in relazione più linguaggi contemporanei, tra canto, recitazione eperforming, attraversando atmosfere dark, a volte in stile ‘gothic novel’ e a volte in stile surreale, dove l’introspezione, a prescindere da Lacan, è tutt’altro che terapeutica. Perché la “Carrozzeria Lacan” non ripara: smonta, distrugge e spiana. Solo così offre una chance di rinascita (o di resurrezione?).Più semplicemente, “Carrozzeria Lacan” è un posto dove rimediare alle ammaccature dell’anima.
h 21.30
Ingresso gratuito