A tre anni
dall'ultimo lavoro, è uscito il nuovo album dei Tunng, il quarto del
collettivo inglese. E’ così che dopo i tre album usciti
puntualmente a partire dal 2005 per tre anni consecutivi, il sestetto
ha dato alla luce “And then we saw land”.Undici brani in cui
non è difficile riconoscere l’impronta dei Tunng, con un richiamo
agli esordi dei primi lavori, ma in cui si intravedono anche molte
differenze. Undici i brani in cui si può ritrovare l’attitudine folkloristica degli
esordi, come l’indovinato singolo “Hustle” o la leggera “It
breaks” nel cui arrangiamento piano e fiati si contendono il campo,
o anche “October” in cui la voce maschile e quella femminile si
rincorrono e si amalgamano tra le pennate e i tasti del pianoforte.
Brani in cui i motivi folk sembrano trovare un’incisività quasi
superiore che in precedenza. Motivi, questi, che
vanno ad alternarsi ai sommessi arpeggi di “Don’t look back down”
e di altri pezzi limpidi e più puliti come “With Whiskey”, la
cui linearità appare come uno dei momenti meglio riusciti
dell’album, o di “These winds” e al suo sottofondo di cori
sussurrati. Dunque un’alternanza
di parti più spumeggianti e frizzanti che fanno compagnia a momenti
più delicati e sommessi. Le diverse parti elettroniche, il cui uso e
mescolamento al loro folk britannico, ne hanno contraddistinto in
particolar modo l’ultimo periodo della loro attività. Una formula
questa che ha portato la band sulla bocca di mezza Europa. Costanza e cambiamento come sintomo di una ricerca che non si
è arrestata ma che è ancora in piena attività. In attesa di
avvistare terra.
H 21.30
Ingresso 10€